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Uniqlo Recensione dello Store Online

Tabella dei Contenuti

Uniqlo è famoso per essere il brand low-cost dell’abbigliamento basic. È di origine giapponese ma ormai è venduto in moltissime grandi città dell’Asia, del Nord America e dell’Europa dove ha 91 negozi fisici. Qui trovate i punti vendita europei del marchio, situati in Uk, Russia, Belgio, Svezia, Danimarca, Francia, Germania, Spagna, Irlanda ed Italia dov’è arrivato nel settembre 2019 con lo store fisico di Milano.

Il brand è molto presente sul web, partendo dai principali canali social, per approdare ovviamente al loro store online.

È proprio di quest’ultimo che vorrei parlare in questo articolo. Come valeva anche per Cos, di cui ho parlato nell’ultima recensione, gli store fisici di Uniqlo non sono moltissimi, soprattutto in Europa ed il marchio stesso punta ad integrare le vendite in store con quelle online. Uniqlo dichiara che il 25% delle vendite del 2019 in US sono avvenute online, non vi sono dati per l’Europa, ma la volontà del brand è quella di farle salire fino al 30% in tutti i suoi mercati.

Identità del brand

Uniqlo si descrive come produttore di “lifewear”, ovvero abbigliamento da tutti i giorni, con un design innovativo, funzionale e conveniente, fatto per adeguarsi alle esigenze di tutti ed ovunque.

La qualità e l’ampiezza del suo mercato è simile a quella di colossi come Zara ed H&M. Questi appartengono al mondo del fast-fashion, realtà dove la selezione di capi in vendita si rinnova costantemente per assecondare la moda del momento. Questi due colossi, come molti altri, prevedono collezioni molto diverse per i diversi paesi in cui sono presenti, così da assecondare culture e stili diversi.

Uniqlo si distingue da questa strategia di business, infatti il marchio è conosciuto nel mondo dell’abbigliamento low-cost per produrre capi basic, indirizzati ad una clientela molto vasta e adeguati alla vita di tutti i giorni.

Avendo linee minimali prevede pezzi spesso continuativi, adeguati ad una popolazione quanto più vasta possibile.

Non vi sono moltissime collezioni durante l’anno, in cambio Uniqlo aggiunge alla sua offerta delle “capsule” spesso in collaborazione. Un esempio può essere la recente collaborazione con Marimekko, brand scandinavo famoso per geometrie e colori.

Per questi motivi ogni nuova uscita del brand non riparte sempre da zero, bensì si basa sui “core products” ovvero i prodotti vincenti, come: il piumino ultraleggero, il giacchetto di pelliccia di pile con zip, il parka leggero con zip, i pantaloni EZY, i maglioni di cashmere…

Cambiano le fantasie, i colori, qualche modifica ad i tagli, ma come si dice… “cavallo che vince non si cambia”.

L’ affidabilità del sito

Parliamo ora dell’argomento effettivo dell’articolo, lo store online di Uniqlo.

Mi riferisco al sito https://www.uniqlo.com/it/it/home, ovvero quello che useremo per acquistare dall’Italia.

Andiamo ad analizzare passo passo tutti gli aspetti fondamentali del sito:

  • Costi di spedizione: la spedizione standard costa 5,95 €, ed è gratis sopra una spesa di 70 €. Esiste anche la consegna express che invece costa invece 9,95 €. Vi è infine la possibilità di ritirare in negozio per chi ha la possibilità di passare da Milano.
  • Il metodo di pagamento: I metodi di pagamento al check-out dell’ordine sono due, ovvero pagamento con carta e con paypal, io consiglio sempre il secondo, infatti rende il tutto ancora più sicuro e più immediato nel caso di reso.
  • I tempi di consegna: La consegna avviene in circa 6-7 giorni dalla data dell’ordine. Quando l’ordine viene spedito arriva una mail con la tracciabilità di UPS. Gli ordini arrivano dall’Europa, di norma dalla Germania per questo sono un po’ più lenti rispetto ad altri brand che hanno i magazzini direttamente in Italia. Restando in Europa non vi è però alcun rischio di incorrere in spese doganali.
  • Reso: Il reso è sempre gratuito e già nel pacco troverete la lettera di vettura prepagata da attaccare sul reso ed il modulo da compilare ed allegare. Vi è un tempo massimo per il rendere gli articoli di 30 giorni.
  • Sconti: Il sito prevede una zona dedicata alle promozioni, queste sono presenti anche in periodi non di saldi. In periodo di sconti le promozioni aumentano ulteriormente. Iscrivendosi alla newsletter vi è un iniziale sconto di 10 € ed ovviamente un aggiornamento costante delle novità del sito.

Come scegliere la taglia corretta

Le taglie di Uniqlo vanno dalla XS alla XL per vestiti e top, con la disponibilità dell’XXS ed dell’XXL per alcuni capi selezionati, e dalla 22 alla 32 per la jeanseria.

La vestibilità è di norma abbondante sia per le parti sopra che quelle sotto.

Il sito di Uniqlo ci viene però molto incontro per quello che riguarda la scelta della taglia. Oltre a fornire la classica tabella taglie, ci fornisce metodi molto più veloci e a mio parere efficienti per non sbagliare.

Vediamoli con ordine:

Tabella taglie

Questa è la tabella per la maglieria e per i vestiti, fornisce tutte le misure principali come altezza, busto girovita e fianchi. Vi è poi un grafico molto utile per capire come misurare i propri capi così da ottenere le misure per entrare in tabella.

Questa invece è la tabella taglie che fornisce le misure in cm e pollici per i jeans entrambe le tabelle funzionano bene, anche se bisogna sempre tenere a mente che un capo sarà sempre diverso da un altro, cambiando il taglio ed il fit.

Per farvi un esempio, io sono una 44 italiana, normalmente 40 europea, 29/30 jeans, di conseguenza di norma porto una M o una L; su Uniqlo questo sarebbe sbagliato, infatti entrando con le mie misure nelle tabelle sarò una M nei top e nei vestiti ed una 28 per quello che riguarda i pantaloni.

Taglia della modella

Il secondo metodo super efficace è quello di guardare la taglia che indossa la modella in foto. Di norma le modelle di Uniqlo indossano un S o una 25 di pantaloni. Inoltre il sito ci fornisce anche l’altezza della modella in foto. Queste informazioni sono utilissime per capire come può stare un capo e, consapevoli che una modella di norma è una 40 italiana per 1.75 di altezza, per capire se il capo in oggetto veste ampio o stretto.

Programma di suggerimento taglie

Terzo metodo, nonché il più gettonato, è il programma di suggerimento taglie. Uniqlo, come altri siti, riesce a fornire un’indicazione della taglia migliore per ogni capo.

Inserendo altezza, peso, body shape, taglia di reggiseno, età e fit desiderato, stima la taglia più adatta in base a tutti gli acquisti  fatti in giro per il mondo di quell’articolo.

Recensioni

Quarto ed ultimo metodo sono le recensioni, Uniqlo dà la possibilità di lasciare dei commenti dopo l’acquisto, qui si può anche indicare la vestibilità dell’articolo. Di conseguenza è molto utile confrontare le recensioni per capire se l’articolo scelto ha una vestibilità stretta o morbida.

Esempio pratico

Pezzo sopra

Vediamo ad esempio un pezzo di sopra della collezione 19/20, questo modello è disponibile in moltissime varianti di colore e viene riproposto in diverse collezioni.

Questa maglia è disponibile dalla XXS alla XXL, la modella in foto indossa una S ed è alta 1.74. Dalla foto capiamo che la maglietta ha una vestibilità ampia.

Andiamo poi a vedere la taglia suggerita che risulta essere una M, questa taglia di regola ci darà la stessa vestibilità che vediamo sulla modella.

Troviamo ulteriore conferma nei commenti dove la media delle recensioni indica il fit tra normale e largo.

Di conseguenza, dopo aver visto anche il materiale ed altre info utili nella scheda prodotto, andiamo a selezionare una taglia che vada a soddisfare i nostri gusti per quello che riguarda la vestibilità.

Nel mio caso opto per una M, gradendo in questo caso un effetto leggermente over.

Pezzo sotto

Vediamo ora un paio di pantaloni, dei jeans per l’esattezza, questi sono disponibili dalla 23 alla 32. Fidandomi della tabella taglie vista prima in teoria sarei una 28, ovvero 1 o 2 taglie in meno della mia taglia abituale, Levi’s, Lee e compagnia.

Controllo così che effettivamente la modella stia vestendo una taglia piccola, risulta essere una 25, di norma le modelle indossano una 27. Vado poi a vedere la taglia consigliata dal programma, 28.

Tutto torna, ultimo check ai commenti…vestibilità larga. Mi butto ed una volta arrivati a casa la taglia è perfetta.

Composizione  e Sostenibilità

Uniqlo a differenza di molti altri sceglie di usare per il più possibile fibre naturali, per la realizzazione dei suoi capi. Invece delle solite composizioni dei brand di Fast Fashion con l’80/90% di materiali sintetici. Parliamo di cotone, lino, lana, cashmere

Qui di seguito l’esempio della scheda prodotto del capo base che qualunque ditta di abbigliamento offre, la t-shirt. Per un prezzo che va dai 9,90€ ad i 14,9€ da Uniqlo si trova una composizione 100% cotone più o meno spesso.

Per un prezzo di 29,90 si può acquistare un maglione 100% lana merino.

Salendo invece un pò con i prezzi per 89,90  si trovano i maglioni 100% cashmere.

L’aspetto dell’attenzione per la composizione dei capi, non va ad incidere solamente sull’acquirente, ma è anche indice della sostenibilità del brand. Uniqlo è infatti uno dei marchi che ha deciso di porsi il problema, qui la pagina con alcune iniziative a riguardo. Uniqlo ha intrapreso un percorso per essere più sostenibile sia sul livello ambientale che sociale. Non sì può definire brand sostenibile, ma sicuramente in work in progress.

Rapporto Qualità – Prezzo

Arriviamo ora al tasto dolente, come dicevo Uniqlo si definisce innovativo, funzionale e conveniente. Check, check, check, peccato che la qualità non sia fra le migliori.

Amo le linee ed anche il fatto che fornisca un’ottima varietà di capi minimal fatti di fibre naturali, a mio parere però un capo, soprattutto se basic, deve durare, se non per sempre, almeno molto tempo.

Questo con la maggioranza dei capi Uniqlo non mi sembra possa succedere.

La durabilità è comparabile a quella degli amici low-cost sopracitati Zara ed H&M. Rispecchia il suo prezzo insomma. Nulla di più nulla di meno.

In particolare per quello che riguarda i jeans, capo sul quale sono molto esigente, jeans da 30 € valgono 30€. Questo significa che sono belli, sono 100% cotone o simili, hanno un bel fit, ma usati intensamente per una stagione, avranno fatto il loro corso, non hanno lo stesso corpo e la stessa durabilità di quello che può essere il classico jeans passepartout della Levi’s.

Come si concorda questo con il discorso fatto prima riguardo la buona composizione dei capi Uniqlo? Bisogna sempre tenere a mente che esistono diverse qualità di uno stesso tipo di materiale. Per questo è sempre giusto prediligere i materiali naturali, ma al contempo riconoscere la differenza tra una t-shirt 100% cotone da 10 e una da 30€ o ancora tra il maglione di cashmere da 90€ e quello da 300€. Non si tratta di truffa in nessuno dei due casi, ma semplicemente di qualità differente della materia prima.

Per questo a mio parere ciò che ci portiamo a casa parlando di rapporto qualità-prezzo è il fatto che rimane bello avere la scelta di poter acquistare fibre naturali alche nel mercato dell’abbigliamento low-cost. Specialmente perchè l’alternativa è troppo spesso il 100% poliestere.

Infatti Uniqlo essendo all’interno di uno dei gruppi di abbigliamento più grandi al mondo (gruppo Fast Retailing) produce dei numeri che gli permettono di avere prezzi molto competitivi, è bello che sfrutti questa potenzialità per diffondere abbigliamento che punta sui materiali, è meno bello non punti altrettanto sulla durabilità.

Servizio clienti

Nell’ultimo periodo ho avuto modo di fare un paio di resi. Parlando di tempistiche: dopo la spedizione del reso ci sono voluti 10 giorni perchè mi arrivasse la mail di recezione del reso e di erogazione del rimborso, in altri 3 giorni ho visto l’importo sul mio conto. Quello che consiglio in ogni caso è di segnarsi sempre la tracciabilità del reso che trovate sull’etichetta in dotazione da apporre sul pacco. Magari il servizio clienti impiega 10 giorni ad erogare l’importo del vostro reso, ma il pacco in realtà arriva ai loro centri in 2/3 giorni, saperlo seguendo la tracciabilità vi farà stare più tranquilli.

Conclusioni

Giungendo alle conclusioni posso dire che per alcuni capi basic, quelli che so che andrò a mettere un giorno sì ed uno no, probabilmente non sceglierò Uniqlo, ma sceglierò un brand più durevole con materiali di prima qualità. Mentre laddove cerco un capo minimal, con linee essenziali, diverso dalla t-shit bianca ed il denim da tutti i giorni, andrò a guardare nel loro sito.

Inoltre è molto utile sapere che grazie alle loro collaborazioni con altri brand è possibile trovare capi come quelli di Marimekko a prezzi abbordabili, utile a togliersi uno sfizio, consapevoli che la qualità non sarà quella del brand finlandese.

Per concludere volevo riassumere quali fossero i pregi ed i difetti del brand

PRO

  • Varietà di capi basic, per fit e colorazioni.
  • Vasta scelta per entrambi i sessi.
  • Utilizzo di fibre naturali.
  • Taglie inclusive.
  • Collaborazioni con brand interessanti.

CONTRO

  • Durabilità tipica dei brand low-cost.

Anche per questa recensione, ci sono più pro che contro, mi sento quindi di consigliare Uniqlo a chiunque apprezzi uno stile di ispirazione giapponese e voglia avere grande possibilità di scelta pur rimanendo minimale.

Spero che questa recensione vi sia stata d’aiuto, un saluto da NientedaMettere.

L’articolo non è in alcun modo sponsorizzato dal marchio in oggetto.

Il marchio Uniqlo sono proprietà del gruppo Fast Retailing  .

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