Siete diventati anche voi professionisti del decluttering, ma ora non sapete cosa fare dei vestiti “scartati”?
Avete davanti a voi le famose tre pile di Marie Kondo e non sapete dove mettere i vestiti in buono stato, quelli della famosa pila vendi o regala?
Per rispondere a queste domande ho pensato di scrivere una guida per mostrarvi tutte le opportunità che ci sono quando si decide di vendere abbigliamento usato online.
Vendere online non è ovviamente l’unica via, si può infatti decidere di donare i propri vestiti usati ma in buono stato ad associazioni locali, ai propri amici e parenti o ancora venderli nei mercatini locali.
Io ho fatto un po’ di tutto in questi anni e dopo scambi, regali e mercatini mi sono buttata sulla vendita online. Questo è un ottimo modo per smaltire la pila di vestiti racimolando qualcosa. Inoltre rimettere in circolo abbigliamento di qualità è un ottimo modo di incentivare il mercato del second hand.
Con il guadagno possiamo poi pensare di acquistare usato a nostra volta riducendo il nostro impatto ambientale ma togliendoci allo stesso tempo qualche sfizio magari proprio sugli stessi canali che usiamo per vendere.
Siti di annunci
La prima tipologia di siti di cui vorrei parlarvi sono quelli forse più facili da approcciare ovvero i siti di annunci.
Questi sono il posto perfetto se volete liberare la casa senza porvi eccessivi problemi di spedizione. Vi basterà creare un account, postare gli articoli con qualche foto e descrizione e sperare di essere contattati.
Questa tipologia di siti fungono da semplici vetrine, vi offrono uno spazio gratuito dove pubblicare articoli di svariate categorie merceologiche, da arredo, auto, elettronica, abbigliamento ecc. vivono delle pubblicità del sito per questo non richiedono commissioni.
Vi permettono per questo di mettervi direttamente in contatto con l’acquirente, scambiarvi contatti e metodi di pagamento se necessario. L’interesse di questi siti o App non è di chiudere la vendita in App, bensì di creare il primo contatto. La maggior parte delle vendite sono pensate per concludersi di persona, non è però escluso spedire l’articolo.
I siti di annunci possono essere un ottimo primo approccio alla vendita online, vi ricordo però che sono ricchi ricchissimi di truffatori, maleducati ecc, insomma proprio perchè è estremmente facile entrarci non c’è nessun filtro. Andateci con i piedi di piombo e cercate sempre di eseguire la transazione in completa sicurezza, sia di persona, ma soprattutto a distanza.
Gli esempi più famosi sono:
Subito.it
Subito.it è la piattaforma di annunci più usata in Italia, facile da utilizzare adatto a vendere in zona come in tutta Italia, vi consiglio di indicare sempre nell’annuncio se siete disposti a spedire e quale metodo di pagamento preferite. Non fatevi scoraggiare dalle spedizioni, infatti mostrarsi disponibili a riguardo aumenta moltissimo le possibilità di vendita. Per quello che riguarda il metodo di pagamento cercate di usare sempre PayPal beni e servizi per usufruire dei programmi di “Protezione acquisti” e “Protezione vendite”.
Marketplace di Facebook
Se Subito.it è facile, usare Facebook Marketplace lo è di più, infatti presumibilmente non dovrete nemmeno creare un nuovo account. Vi basterà accedere alla vostra pagina Facebook per iniziare a vendere. Per esperienza la possibilità di vedere il profilo di venditore e acquirente rende le persone più inclini a fidarsi. I suggerimenti però rimangono sempre quelli di Subito.
Ci sono molti altri siti simili, ma funzionano tutti più o meno allo stesso modo, alcuni sono Kijiji, Bakeca.it,
Siti specialistici
Passiamo ora ad i siti o app ad hoc per la vendita di abbigliamento online, questi siti non sono solo vetrine, bensì vi danno la possibilità di crearvi un vero e proprio negozio online, un profilo, un’immagine ed una reputazione. Hanno un controllo maggiore alle spalle e per questo richiedono commissioni. Inoltre è da tenere a mente che le vendite iniziano e finiscono in App, è vietato scambiarsi contatti ed usare metodi di pagamento diversi da quelli proposti.
Ma ora vi spiego meglio uno ad uno come funzionano.
Depop
Per me Depop è stato il primo approcci alla vendita di abbigliamento online, la trovo un’ottima piattaforma e per questo ho fatto due articoli dettagliati dove spiego come vendere e come acquistare.
Depop è adatta a vendere fast fashion come capi firmati, ci troverete un po’ di tutto, inoltre vista la sua somiglianza con Instagram dà la possibilità di costruire una community e costruirsi una propria identità di venditore. Di norma infatti ogni singolo venditore si specializza su una nicchia, dal vintage allo streetwear a capi più alla moda, così da avere un seguito affine che apprezza la sua selezione.
💻 Sito: ✅
📱 App: ✅
💰 Commissioni: 10% di commissione Depop + 3,4%+0,35€ di PayPal. Entrambe le commissioni sono applicate sul prezzo finale dell’articolo più la spedizione, vengono pagate dal venditore.
Vinted
La nuova arrivata in Italia, una piattaforma molto simile a Depop, trovate qui un articolo dove spiego le principali differenze tra le due piattaforme.
Dopo averla usata per un po’ posso dire che Vinted è forse più adatta a vendere abbigliamento con un budget più contenuto, perfetta post decluttering, meno adatta a vendere un pezzo più importante che non usate più.
💻 Sito: ✅
📱 App: ✅
💰 Commissioni: 5% (del prezzo finale dell’articolo) + 0,70 € e vengono pagate dall’acquirente.
Vestiaire Collective
Questa è l’App più famosa per vendere abbigliamento ed accessori firmati. Spesso è l’unica soluzione per non svendere capi di lusso. Questo sito offre un servizio di autenticazione (a spese dell’acquirente) che rende più propensi all’acquisto i potenziali clienti. Infatti non avere la certezza di acquistare un capo originale è il deterrente per molti potenziali acquisti quando si parla di beni di lusso.
Un App molto simile è Rebelle, anche se meno conosciuta e per questo con meno offerta. È sempre difficile capire se è meglio vendere in una grande realtà con tanta offerta e tanti possibili clienti, ma un mercato magari più saturo, o una più piccola con meno clienti e di conseguenza con meno concorrenza. Il mio consiglio è mettersi in gioco e provare.
💻 Sito: ✅
📱 App: ✅
💰 Commissioni: le commissioni vanno dal 15% al 25% in base al prezzo dell’articolo sono a carico dal venditore, qui trovate la tabella per calcolarle. Tenete sempre conto che questa spesa comprende sia la commissione del sito, sia le spese di spedizione, alla fine quindi non sono così alte.
Ebay
Ebay è il posto perfetto per vendere qualsiasi cosa, nel tempo il servizio è molto migliorato e vendere ed acquistare è diventato davvero comodo. Inoltre Ebay è famosa per offrire due differenti modi di mettere in vendita un articolo: il classico compra subito e l’asta online.
Siti di baratto
Come dicevo vendere non è l’unico modo per dare nuova vita ai vestiti che non si usano più ed alle volte pensare di fare le foto e mettere in vendita ogni singolo articolo dismesso può fare paura. Per questo esiste l’alternativa dello scambio o del baratto, questo approccio al mercato dell’usato permette di dare nuova vita al proprio guardaroba senza perdere delle giornate tra grucce, foto, didascalie e spedizioni. Inoltre capita di avere dei capi in ottime condizioni, ma non molto appetibili al mercato, perché di valore troppo esiguo ad esempio, anche in questi casi siti di scambio possono essere utili.
Greenchic, ex Armadio Verde
Questo sito permette di inviare gratuitamente i propri capi dismessi e farli valutare. In cambio offre delle stelline che serviranno a fare acquisti sul sito insieme all’aggiunta di qualche euro.
È il sito ad occuparsi di tutta la procedura di messa in vendita degli articoli una volta ricevuto il pacco. Può essere un’ottima soluzione per fare spazio e rinnovare un po’ l’armadio.
Mi riservo comunque di fare una recensione approfondita al più presto
Questi erano i siti che io utilizzo abitualmente e vi consiglio. Spesso scegliere la piattaforma giusta per la vendita dei propri articoli è la chiave della riuscita della vendita stessa, per questo spero di esservi stata d’aiuto.
Come al solito se avete dubbi o consigli non esitate a scriverli nei commenti qui sotto.
L’articolo non è sponsorizzato dai marchi in oggetto